MSD annuncia la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto di autorizzazione AIFA per la combinazione elbasvir/grazoprevir con o senza ribavirina (RBV) per il trattamento del virus dell’epatite C cronica (HCV) genotipo (GT) 1 oppure GT4 negli adulti. La combinazione elbasvir/grazoprevir, disponibile negli Stati Uniti ed in Canada da oltre un anno e da luglio in molti Paesi Europei, ha anche ottenuto il riconoscimento del profilo di innovatività “Elbasvir/grazoprevir – afferma Nicoletta Luppi, Presidente e Amministratore Delegato di MSD Italia – rappresenta la vera innovazione per un deciso passo in avanti nel perseguire l’obiettivo di eradicazione dell’HCV nei genotipi 1 e 4. Il farmaco, infatti, ha dimostrato elevatissimi tassi di risposta virologica sostenuta, dispone di evidenze cliniche per un ampio range di pazienti, inclusi i difficili da trattare, è una terapia maneggevole per il medico ed il paziente e presenta limitate interazioni farmacologiche. Da oltre 30 anni MSD è impegnata nella lotta all’infezione da epatite C cronica: una lunga storia di lavoro e di ricerca, finalizzata a rendere disponibili opzioni terapeutiche dall’ottimo profilo di efficacia, tollerabilità e sicurezza al maggior numero di pazienti e per aiutare a ridurre in tutto il mondo il carico della malattia. L’epatite C oggi può essere concretamente risolta. Come MSD, vogliamo essere parte attiva della soluzione anche dal punto di vista della sostenibilità del sistema. Siamo, infatti, orgogliosi di aver improntato la nostra negoziazione con l’Agenzia Italiana del Farmaco sulla base dei criteri di equità, solidarietà e responsabilità sociale richiesti, anche recentemente, dall’AIFA attraverso il suo Direttore Generale”. Migliaia di pazienti cronici con HCV in tutto il mondo hanno partecipato al programma di sviluppo clinico del farmaco, che è stato progettato per rispondere anche ai bisogni terapeutici dei pazienti fragili: con precedente fallimento del trattamento, con cirrosi compensata o già trattati con peginterferone più RBV, con o senza un inibitore della proteasi.